Email Marketing

9 tipi di rimbalzi per cui le tue mail non arrivano

Por NewsMDirector

el 26 de Luglio de 2017

el 26/07/2017

7 mins
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Conoscere i diversi tipi di rimbalzi che possono nascere in una campagna di marketing è fondamentale se vuoi fare una buona analisi delle tue strategie. Di fatto la prima conclusione da considerare è verificare è se queste possono essere le cause dei tuoi rimbalzi e se il tuo database non è pulito. E questo è già un problema.

Una delle metriche fondamentali di tutte le campagne di email marketing è il tasso di rimbalzo, che mostra il volume delle mail inviate che, per diversi motivi, non sono arrivate al destinatario. Una volta che hai cliccato il pulsante di invio della tua campagna di email marketing questo indicatore ti serve per sapere cosa sta succedendo.

Tra tutte le cose che possono andare male in una campagna di email marketing, una delle peggiori è che i tuoi messaggi non arrivino a destinazione e che vengano rimbalzati. Perché a quel punto i tuoi sforzi nel creare contenuti interessanti e una call to action utile, non sono serviti a niente. E ancor meno le ore spese a pensare un subject che si faccia notare.

Una mail su cinque non arriva alla posta in entrata. Per questo i bassi tassi di deliverability sono uno degli aspetti critici da gestire nell’email marketing.

Tipi di rimbalzi

C’è sempre la possibilità che alcune mail non arrivino a destinazione e siano rimbalzate. Ma qual è il motivo principale per cui nasce questo processo? In realtà sono molti i fattori che determinano la consegna. Ma uno di essi è che il tuo database non è ottimizzato e ha indirizzi non reali e magari tu non lo sai.

Il 21% delle mail dei brand non arriva alla posta in entrata. I filtri antispam possono bloccarle e far sì che si fermino per strada. Questo è uno dei motivi per cui le tue campagne possono perdere di efficacia.

Esistono diversi tipi di rimbalzi che dovresti conoscere. E considerando l’errore abituale che si fa confondendo le mail respinte con le mail ignorate dall’utente, è importante chiarire tutti i concetti e conoscere i diversi tipi di rimbalzi.

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Hard bounce

Si ha quando si inviano messaggi a indirizzi non validi. Si tratta di fallimenti costanti, ossia non arriveranno mai a destinazione. In questo caso lo strumento considererà questo contatto come inattivo e non lo considererà più per i futuri invii, scartandolo.

La piattaforma di emailing MDirector per esempio elimina questi contatti e li blocca in maniera automatica nel momento in cui si produce l’hard bounce. Alcuni tipi di hard bounce sono:

1.- Bad Domain o Errore di dominio

Questi tipi di rimbalzi si ottengono quando l’indirizzo mail è mal scritto o ha un formato non valido.

Per esempio al posto di scrivere “hotmail” si scrive “homail”.

Lo strumento di MDirector in questo caso elimina l’indirizzo ma non il contatto. Quindi se hai rilevato l’errore dovresti contattare l’utente attraverso un altro canale perché l’errore potrebbe essere involontario.

2.- Relaying Issues (Trasmissione del Servidor)

Questi errori nascono quando non si dispone dell’autorizzazione da parte del server di destinazione per effettuare la consegna. In generale capita per via dell’IP o per l’indirizzo del mittente e come puoi immaginare riguarda i domini corporate.

Questo è uno dei motivi principali per cui si consiglia di utilizzare il double opt-in. Una buona strategia di double opt-in deve considerare i seguenti passi:

  • L’utente deve accettare le condizioni e compilare il form di iscrizione.
  • Riceverà una mail di benvenuto in cui si include un link per confermare la volontà di ricevere le tue comunicazioni.
  • Con questo doppio processo si evita uno dei tipi di rimbalzi peggiori.

3.- Inactive Mailbox

Questo è un altro dei rimbalzi che nascono nel momento in cui la posta del destinatario è inattiva. Si tratta di un avviso che precede la cancellazione di un indirizzo che potrebbe trasformarsi in spamtrap, ovvero account di posta inesistenti o vuoti che i provider come Hotmail, Gmail o Yahoo usano per rilevare i mittenti che inviano mail senza autorizzazione.

Quindi anche se sembrano account reali non corrispondono a una personal reale. L’unico obiettivo di questi account è identificare gli spammers.

Per evitare di avere questo tipo di rimbalzi e schivare gli spamtraps, devi utilizzare alcune best practices nelle tue campagne di emailing:

  • Non comprare database.
  • Mantieni pulito il tuo database di proprietà.
  • Utilizza un software di email marketing professionale.
  • Applica il double opt-in.

Oltre a questi tre tipi di hard bounce, in questa categoria si trovano anche:

  • Email disabilitate: la mail non esiste più.
  • Routing Errors: si tratta di email con dominio esistente ma senza un servizio di posta definito.
  • Feedback Loop: il destinatario ha segnalato che considera l’invio come spam.

Soft Bounce

Questi tipi di rimbalzi fanno riferimento a problemi puntuali. Per esempio quando la casella di posta è piena o esistono problemi con il server di destinazione. Quando si arriva a questa situazione di solito si cerca di inviare nuovamente il messaggio. Se l’errore persiste viene trasformato in hard bounce.

In questo caso MDirector blocca i messaggi con una gestione di disiscrizione dopo tre tentativi falliti. Alcuni dei soft bounce più comuni sono:

1.- Spam Related

Si assegnano a questa categoria quando i filtri del server segnalano l’invio come spam. I filtri più stretti si trovano sui domini corporate. Una possibilità per evitare di cadere in questo errore è chiedere nella mail al destinatario di aggiungere l’indirizzo del mittente ai suoi contatti.

2.- Policy Related o per politica di privacy

Solitamente si confonde con il tipo di rimbalzo precedente. Ma in questo caso il rimbalzo include anche restrizioni dei domini in fase di accettazione delle mail da parte dei client di posta. Quindi verifica la politica di privacy e sicurezza.

3.- Email tornata al mittente

Questo errore è più complesso da catalogare. Email che hanno avuto problemi con il server per via della connessione. Ogni server può restituire l’errore con un messaggio personalizzato.

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4.- Content Related o rimbalzo legato al contenuto

I messaggi in questo caso sono bloccati per il tipo di contenuto inviato. Ossia possono essere considerati come spam. Ci sono diversi motivi per questo tipo di catalogazione. Per evitarlo dovresti considerare questi punti:

  • Personalizza le mail.
  • Sii conciso.
  • Non utilizzare troppe immagini.
  • Non includere troppi link.
  • Evita di essere aggressivo nella vendita.
  • Evita parole come GRATIS o segni particolari come $ o €.

5.- Invalid sender

Errore dovuto all’indirizzo del mittente che non ha un formato corretto. Può generarsi anche tramite “callback verification” ossia una tecnica anti spam che verifica se un indirizzo è stato falsificato.

6.- Casella di posta piena

La mail del destinatario è disabilitata perché piena. L’invio sarà valido per 24 ore. Successivamente l’utente non riceverà la mail.

Altri tipi di soft bounce sono:

  • Bad Configuration (errore di configurazione): messaggi rifiutati per problemi di configurazione del server.
  • Bad Connection (errore di connessione): email rifiutate per connessione non funzionante con il server.
  • Message expired (messaggio scaduto): sono le mail che dopo 72 ore non sono ancora state consegnate.

In definitiva è importante capire che non esiste una guida valida al 100% per tutti i rimbalzi. Ma esistono consigli che permettono di evitare alcune delle cause. Se dopo aver verificato i diversi tipi di rimbalzi vuoi migliorare la tua situazione, la piattaforma di email marketing di MDirector è la soluzione perfetta. Attraverso di essa non solo eviterai diversi tipi di bounce ma potrai comunicare con i tuoi utenti e fidelizzarli al meglio.

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